12/04/2022

The Count of Montecristo by Alexandre Dumas

 

The Count of Montecristo
by Alexandre Dumas



🇬🇧 Hi, hope you're all doing fine! Today I'm here with a big classic of the French Literature. 

Check out my last review about Le Vicende di Sinville - Denny Galati, my first ever IG Collaboration :)

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Today's review will be about the book The Count of Montecristo, by the French author Alexandre Dumas (father). 

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The book was published in 1844 and it's considered to be one of his most famous works, along with The Three Musketeers. 

It is divided into three main volumes, each focusing on the main character of the story and his vicissitudes. 

The story takes place in many places, especially France and Italy during the historical events of 1815-1839, which is the era of the Bourbon Restoration through the reign of the King Louis-Philippe of France. It begins though on the day that Napoleon left his first island of exile, Elba, an Italian island in the Tuscan archipelago. That's how the Hundred Days period when he goes back to power begins. 

The historical setting is an important part of the book, since it's a story about the themes of hope, justice, vengeance, mercy, and forgiveness.

It focuses on a man, the 19 years old sailor, Edmond Dantès, who has soon as he returns to Marseille with the Pharaon, the ship he works on, he's ready to marry the girl of his dreams, his fiancée Mercédès. But Edmond is then falsely accused of treason, arrested, and imprisoned without trial in the Château d'If, a prison island off the shores of Marseille. 

A fellow prisoner, in the cell next to his, Abbé Faria, correctly deduces that the ones that turned him in were Fernand Mondego, the cousin of Mercédès, an envious crewmate Danglars, and double-face magistrate De Villefort. Faria will inspire Edmond to survive and escape from the prison, guiding him to a treasure that will enrich him.

As the powerful and mysterious Count of Montecristo (as the Italian island in the Tuscan archipelago), Dantès arrives from the Orient to enter the fashionable Parisian world of the 1830s and avenge himself on the men who destroyed him. 

The book concludes with a phrase that describes our world entirely: "All human wisdom is contained in these two words: Wait and Hope".

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I received the book as a birthday gift from my mum, together with Anna Karenina. This time the book was a bit bigger, around 1000 pages, but it was totally worth it.
First of all, I've spent around a bit more than a month to finish it, so I'm impressed with myself; second of all, the book was actually so good that I've rooted for Edmond the whole time. 
The story was really intriguing, and it ran smoothly. I felt connected to some characters such as the Count, Valentine and Maximilien, while I despised some like the whole family Danglars and Villefort, and of course Fernand. 
I really liked how it showed the society of the time and the historical part too, because I've actually learned more of the things I've studied about it in school. 
Through the whole book I fell in love with the character of the Count, as he is one of the best written ones in the history of books. The ending made me cry of joy and sadness at the same time, which is why it was the perfect way of finishing it.
The book is totally recommended if you're into classics, and even if you're not, because you truly can't miss this one and I'm so glad my mum bought it for me :) Thanks mum! 

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🇮🇹 Ciao, spero che stiate tutti bene! Oggi sono qui con un grande classico della letteratura francese.

Dai un'occhiata alla mia ultima recensione su Le Vicende di Sinville - Denny Galati, la mia prima collaborazione IG in assoluto :)

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La recensione di oggi riguarderà il libro Il Conte di Montecristo, dell'autore francese Alexandre Dumas (padre).

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Il libro è stato pubblicato nel 1844 ed è considerato una delle sue opere più famose, insieme a I Tre Moschettieri.

È diviso in tre volumi principali, ciascuno incentrato sul personaggio principale della storia e sulle sue vicissitudini.

La storia si svolge in molti luoghi, in particolare in Francia e in Italia durante gli eventi storici del 1815-1839, che è l'era della Restaurazione borbonica durante il regno del re Luigi Filippo di Francia. Comincia però il giorno in cui Napoleone lasciò la sua prima isola d'esilio, l'Elba, un'isola italiana nell'arcipelago toscano. È così che inizia il periodo dei Cento giorni in cui torna al potere.

L'ambientazione storica è una parte importante del libro, poiché è una storia sui temi della speranza, della giustizia, della vendetta, della misericordia e del perdono.

È incentrato su un uomo, il marinaio diciannovenne, Edmond Dantès, che appena tornato a Marsiglia con il Pharaon, la nave su cui lavora, è pronto a sposare la ragazza dei suoi sogni, la sua fidanzata Mercédès. Ma Edmond viene poi falsamente accusato di tradimento, arrestato e imprigionato senza processo nel Castello d'If, un'isola carceraria al largo di Marsiglia.

Un compagno di prigionia, nella cella accanto alla sua, l'abate Faria, deduce correttamente che quelli che lo hanno consegnato erano Fernand Mondego, il cugino di Mercédès, un invidioso compagno di squadra Danglars, e il magistrato doppio-giochista Villefort. Faria ispirerà Edmond a sopravvivere e fuggire dalla prigione, guidandolo verso un tesoro che lo arricchirà.

Come il potente e misterioso Conte di Montecristo (come l'isola italiana nell'arcipelago toscano), Dantès arriva dall'Oriente per entrare nel mondo alla moda parigino degli anni Trenta dell'Ottocento e vendicarsi degli uomini che lo hanno distrutto.

Il libro si conclude con una frase che descrive interamente il nostro mondo: "Tutta la saggezza umana è racchiusa in queste due parole: Aspettare e Sperare".

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Ho ricevuto il libro come regalo di compleanno da mia mamma, insieme ad Anna Karenina. Questa volta il libro era un po' più grande, circa 1000 pagine, ma ne è valsa la pena.
Prima di tutto, ho impiegato poco più di un mese per finirlo, quindi sono impressionata da me stessa; secondo, il libro era davvero così bello che ho fatto il tifo per Edmond per tutto il tempo.
La storia è stata davvero intrigante e si è svolta senza intoppi. Mi sentivo legata ad alcuni personaggi come il Conte, Valentine e Maximilien, mentre disprezzavo alcuni come l'intera famiglia Danglars e Villefort, e ovviamente Fernand.
Mi è piaciuto molto il modo in cui ha mostrato la società del tempo e anche la parte storica, perché in realtà ho imparato di più delle cose che ho studiato a scuola.
Per tutto il libro mi sono innamorata del personaggio del Conte, perché è uno degli scritti in modo migliore nella storia dei libri. Il finale mi ha fatto piangere di gioia e tristezza allo stesso tempo, motivo per cui è stato il modo perfetto per finirlo.
Il libro è assolutamente consigliato se ti piacciono i classici, e anche se non ti piacciono, perché non puoi davvero perderti questo e sono così felice che mia mamma l'abbia comprato per me :) Grazie mamma!

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